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comunicato stampa luglio 2015

 

MOTOCICLICA TELLACCI

KRACATOA
 

Motociclica tellacci con la sua musica rielabolara stilemi e convenzioni, partendo sempre da composizioni proprie che fanno eco a tradizioni radicate in Italia, nei paesi dell'Est o nell'area del bacino del mediterraneo. Il gruppo suona stravolgendo e trasformando le sue composizioni senza alcuna inibizione in musica nuova, moderna, astratta, surreale, attraversando tutti i generi, con un occhi di riguardo a quel jazz più libero, e nello stesso tempo alle forme più ipnotiche della ritmica circolare.
 

Fino dal primo lavoro del 2004 la Motociclica ha fatto propria la regola secondo la quale una musica atta a negare, stravolgere, rielaborare convenzioni e codici vive di una ricerca critica, rispetto a quella musica che accetta senza mettere in discussione convenzioni e codici diventando serva nel momento stesso in cui viene prodotta.

Rifiutando per scelta le logiche di mercato e ancor meno quelle dell'industria musicale dal 2004 ad oggi il gruppo ha pubblicato sei dischi tutti dal titolo onomatopeico "BRUUMMM" nel 2004, "SDRENG vol1" & "SDRENG vol2" nel 2005, "PROT" nel 2008, "LIVE IN MAGONGO" nel 2011 e "CIP CIP TOKYO" nel 2012, tutti fotografie sonore dei vari momenti di vita della band, che all'auditorium di Terranuova Bracciolini si presenta dietro ai microfoni con un quintetto di grande impatto che vede Samuele Venturin alla fisarmonica, Andrea Dilillo alla batteria, Emanuele Parrini violino, Luigi Mosso Basso e Contrabbasso, Stefano Bartolini ai sassofoni.

 

..." questo nuovo lavoro che faremo all'auditorium sarà il frutto di un anno e mezzo di concerti fatti in su e in giù per lo stivale, lo intitoleremo "KRACATOA" omaggiando i vulcani in genere, che sono sempre lì a ricordarci il nostro bellissimo pianeta, luoghi capaci di cambiare il loro aspetto in continuazione, ma identici a loro stessi da milioni di anni, ricchi di simbologie terrene e di storia

Suoneremo in presa diretta tutti insieme cercando di lavorare sulle cose che nei concerti ci hanno convinto di più, e poi vedremo, è molto probabile che ne uscirà un album nell'autunno prossimo... "

 

 

 

 

 

SDRENG
BLOW UP 85” DI GIUGNO 2005
di Dionisio Capuano
Per quanto possano valere le mie parole mi associo pienamente al giudizio che Coralli dà di “Bruummm” sul n° 83 e comunico con grande gioia che questo doppio concerto improvvisato per due dui, tredici trii, cinque quartetti, un quintetto e due cori è ancora superiore.
Quanto sul ‘motoristico’ precedente lavoro veniva accennato ora diviene un fiume in piena di un’ora e mezza che tracima ed invade i padiglioni auricolari e allaga tutte le stanze dell’anima. Da dove siano partiti e dove arriveranno non conosciamo, vi possiamo dire che dalla loro corriera musicale cadono rumorosamente tanti bagagli sonori.
Folk italo balcanico, musica klezmer, jazz impro sarcastico (La Chuscada), vortici di danze, un Bar Kokbha dei poveri – cioè di noi: cosa può essere una ‘cosa’ che s’intitola Masadon?. Se a metterci il groppo in gola e a scioglierlo ci pensa il più delle volte Amilcare Tellacci, delle lacrime danzanti per El Cardo dobbiamo ringraziare anche Primo che raddoppia il soffio al cuore della fisarmonica. Mistero o simpatica furfanteria, molte melodie da ‘morsi della fame’ ci sembra di averle già in mente. Non sappiamo dove abbiamo già ascoltato Cancion desperada, come mai Capri II ci ricordi Love Profusion di Madonna, in versione ‘macho music’ della Love of Life Orchestra, perché vorremmo che Tiersen sentisse Mombasa. Solo sappiamo che qui qualcuno si fa beffe della nostra umana debolezza e su questa strada vuole continuare: in previsione cinque o sei titoli di cui vi anticipiamo solo ninne nanne tristi per bambini cattivi. Così non va bene. Va meglio. (9)


PROT
15-00-2008 su All About Jazz
di Vincenzo Roggero
Curioso e divertente l’appellativo di questa band, che gioca sui cognomi (fittizi) dei suoi componenti, curiosa la formazione, un atipico trio basso batteria e fisarmonica, così come curioso, enigmatico e aperto a personali interpretazioni è il titolo del CD. Ma soprattutto Prot è una di quelle sorprese nelle quali ogni tanto ci si imbatte nel saturo, standardizzato e omogeneizzato mercato discografico nostrano.
Nulla di rivoluzionario o sconvolgente, s’intende, ma un album sincero e diretto, realizzato in apparente economia di mezzi ma con abbondante dispendio di idee. Il suono è ruvido e scabro, l’atmosfera che si respira e quella di cantine e di garage band, arie di feste popolari flirtano con il drum & bass, sequenze ipnotiche si accompagnano a inserti minimal-noise, mentre echi di Tom Waits fanno capolino qua e là.
Insieme ad una buona dose di irriverenza e goliardia (basta scorrere i titoli dei brani ...), in Prot vi è una certa propensione all’improvvisazione e all’esplorazione tutt’altro che banale delle risorse strumentali. Con Motociclica Tellacci la musica di ricerca diventa anche musica da ballare, la sperimentazione e la commistione di generi acquistano una insolita, piacevole fruibilità, e l’ascoltatore si sente appagato sia nella mente che nel cuore. Un piccolo gioiello.
Valutazione: 4 stelle su 5
Stile: Inclassificabile


PROT
Blow Up n.122/123, luglio/agosto 2008
Dionisio Capuano
Il sottotitolo è concerto estatico biodinamico destrutturato in contrapposizione alla devastazione cosmica del microclima terrestre. Ovvero: la guerra ti sotterra prima. E qualcosa nell'umore è mutato rispetto alle precedenti prove del gruppo - trio. Il folk kusturiziano-laterale, fortemente lanciato alla danza e alla festa irregolare qua s'incupisce (Minuzia Micidiale). Empatizza con l'immagine della casa devastata in copertina. Se c'è odor di tango è jazzato, rovinoso, prossimo al free (Sopruso facinoroso). Le iterazioni dei giri di danza diventano vere e proprie ossessioni come nella lunga, ipnotica Dissidio Latitante. L'ironia incancrenisce in grottesco strisciante (Narcosi Consueta).
La battuta può essere anche dritta e il giro di basso lineare, ma il canto della fisarmonica ha sempre il magone e c'è odore di bruciato un po' dovunque, anche dove dovrebbe esserci allegria (Antisepsi Disinvolta). Disco di cambiamento, con incompiutezze, ma la nostra ammirazione resta immutata. (7)

Prot
Blow Up n.83, aprile 2005
di Michele Coralli
Un power trio nel folk ancora mancava nel panorama odierno ed ecco la Motociclica Tellacci, già simpatica dal nome, che è semplice contrazione dei cognomi dei suoi membri: Pino Moto alla batteria, Cecilio Ciclica al contrabbasso e Amilcare Tellacci alla fisarmonica. Naturalmente parlare di liscio è assolutamente ingeneroso per l'immagine poco epica che evoca, ma se consideriamo che in questo genere da ball si è sintetizzato un importante incontro tra culture diverse intorno all'asse vecchio/nuovo, sia attorno a quello locale/esotico, il quadro allora appare un po' più intrigante. I tre ragazzi sul trattore qui fondono esuberanza rockettara, virtuosismo balcanico, eccesso paesano, e una certa trasgressione punk (vedi Pogues dei vecchi tempi). Un sapore cross-folk che comunque merita attenzione ben più dei soliti inutili gruppi revival. (8) con stima, anche alla qualità strumentale.

SDRENG
Kathodik-luglio 2005:
di Emanuele Carbini
A chi fosse passata inosservata, alcuni mesi or sono, la prima uscita (“Bruummm”), tornano i Motociclica Tellacci con un concerto improvvisato per due dui, tredici trii, cinque quartetti, un quintetto e due cori…in parole povere il doppio “Sdreng”.
Per chi avesse sparso la voce in giro e per chi avesse raccolto la diceria che suonano il “Liscio”, chiariamo le idee e spieghiamo che non fanno proprio quel liscio o meglio non fanno solo quello.
Per chi non li conoscesse proprio, i Motociclica Tellacci sono tre: Moto Pino alla batteria, Ciclica Cecilio al contrabasso e Tellacci Amilcare alla fisarmonica….e sì!…avete proprio capito bene! Tanto geniale il nome, quanto una scoperta la musica, che incamera gli elementi delle orchestre etniche per stravolgere il liscio pensiero. Vai col liscio allora…ops! col folk balcanico!
La dimensione piattaforme dancing/ sagre di paese sta loro decisamente stretta!


BRUUMMM
Kathodik-giugno 2005:
di Matteo Madafferi
'Bruummm', questo è il titolo dell'ultimo lavoro della Motociclica Tellacci, un trio composto da A.Tellacci (fisarmonica), P. Moto (micro macro), C. Ciclica, gruppo che fa un tipo di musica intrisa di folklore e di tutto ciò che le nostre origini possono rivelare. Il disco composto da 5 canzoni è interessante, registrato con cura e suonato da musicisti intrisi di grande passione, oltre che di grande tecnica. Certo, il genere non piacerà a tutti, ma se avrete la pazienza e la voglia di ascoltarlo un paio di volte per farci l'orecchio lo troverete interessante,e sicuramente ben suonato. Le canzoni infatti si riallacciano alla musica moderna, e quindi sono appetibili anche ai meno giovani, inoltre di tanto in tanto potremo ascoltare degli assoli niente male di fisarmonica e dei giri di contrabbasso avvolgenti. Insomma consigliato ai veri musicisti e a coloro che in qualche modo vogliono imparare qualcosa da persone veramente in gamba e che trasmettono la loro passione tramite la loro musica...
Per contatti:pino moto - cecilio ciclica - amilcare tellacci
motociclicatellacci@yahoo.it


"Si fa presto a dire "liscio"... Il fatto è che questo simpatico trio parte proprio dal sound da balera, per lasciarsi poi andare a indiavolate divagazioni che pescano dal folk, dal pop e dell'etno, con un occhio/orecchio di riguardo per i Balcani.
Consiglio: se come al solito la band si porta dietro il paniere con i dischi non perdetevi "Bruummm".
(Firenze Spettacolo, settembre 2006)


“Musica per orecchie che cercano emozioni surreali, quelle della Motociclica Tellacci [...]. Il gruppo ha tre anni di vita e due album alle spalle (i titoli hanno un retrogusto futurista ma anche da onomatopea fumettistica, sono Bruummm e Sdreng) e porta in giro un sound assolutamente incatalogabile, in cui gli echi di vecchie danze popolari e valzer sghembi si mescolano a ispirazioni rumoristico-cacofoniche strappate all'esperienza della musica contemporanea; e, ancora, spuntano ritmi jazz mescolati al furore rock. Un ebbro gusto per l'improvvisazione è il filo rosso che unisce tutti questi diversi umori musicali, e un assoluto amore per l'elettricità [...]”.
(La Repubblica, settembre 2006)


" E c'è forza in quelle parole, Moto e Ciclica e Tellacci.
Tirate folk che guardano a est, strade sterrate da calpestare sollevando meno polvere possibile, strumenti perennemente oliati di freestyle improvvisato. Taraf de Ristonchi accarezzati da chi vede lungo, sia avanti che indietro: il loro ethnos è spirito informante per contenuti molto spesso fuori genere. Li riascolteremo nel 2100, e saranno nuovi - anzi inediti- proprio come ora".
(Summer Student Festival - Padova, giugno 2007)

 

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